In questo articolo vorrei parlarti di un concetto bellissimo, che io amo profondamente! È l’applicazione della Mindfulness al Fitness, cioè al movimento fisico.
Ma, prima, devo fare un salto indietro di una ventina d’anni, per raccontarti la mia esperienza e come sono giunta a conoscere e sperimentare la Mindfulness.
Avevo circa 21 anni quando decisi di andarmene a vivere da sola.
Un appartamento in affitto, doppio lavoro per riuscire a pagare tutte le spese, e l’entusiasmo per un’indipendenza tanto desiderata da anni!
I giorni trascorrevano veloci, pieni di impegni, volevo fare mille cose, e decisi di iscrivermi anche in palestra e di frequentare un corso di Hata Yoga.
L’insegnante di yoga era una persona straordinaria, riusciva a leggermi dentro, e a farmi unire questa disciplina orientale con la mia vita, che in quel momento mi appariva così frenetica.
Ci teneva molto a fare in modo che ogni asana (posizione) venisse fatta con la piena consapevolezza e attenzione sul corpo e su quel preciso momento.
Per me era qualcosa di completamente nuovo, e quel mondo mi affascinava, nonostante non trovassi per nulla facile rimanere ferma in una posizione, quando tutta la mia vita era movimento.
Forse era proprio la parte mancante nella mia vita di allora.
Come ti dicevo prima, mi ero anche iscritta in palestra, e frequentavo la sala pesi soprattutto per rinforzare il quadricipite, a seguito di un piccolo infortunio, ma dove potevo anche sfogare tutto lo stress che accumulavo per star dietro alle attività quotidiane (Chi l’ha detto che la vita da single sia più facile e meno stressante?!? Dipende…).
Cominciai ad applicare il principio dell’attenzione ad ogni singola parte del mio corpo anche in sala pesi, ad ogni esercizio che facevo.
Non solo mi sembrava di faticare meno, ma anche di vivere quel momento più intensamente, come se anche i miei muscoli fossero più presenti!
Qualche anno più tardi iniziai a praticare Pilates. Altra insegnante meravigliosa per me (Sarà che la prima insegnante non si scorda mai?!?).
Nelle sue lezioni proponeva spesso il Pilates Flow, cioè l’unione di più esercizi in sequenze dinamiche, che dovevano essere rese più fluide possibile.
La difficoltà era molto simile a quella richiesta ai ballerini, la concentrazione era al massimo, l’attenzione completamente nel mio corpo e in quel momento.
Il Pilates è per me il massimo esempio dell’unione della filosofia orientale a quella occidentale.
Scoprii la Mindfulness vera e propria soltanto qualche anno dopo, quando mi imbattei in un libro di Jon Kabat-Zinn, uno dei maggiori promotori. Ciò di cui parlava non mi era nuovo, l’avevo già provato e testato su me stessa, prima con lo yoga, poi con il Pilates, infine applicandolo autonomamente agli esercizi in palestra.
Con la piena consapevolezza del momento presente, vissuto con attenzione attiva, osservando e accettando quelli che sono i limiti del proprio corpo, senza giudizio e senza voler cambiare le cose, semplicemente osservando.
Ma andiamo per gradi, innanzi tutto dobbiamo chiarire cos’è la Mindfulness.
Mindfulness: non solo meditazione!
Spesso si associa la Mindfulness allo yoga e alla meditazione.
Infatti, non è così lontana da queste due discipline: il concetto stesso di Mindfulness nasce proprio dalle discipline orientali e dal buddismo.
Ma la Mindfulness non è solamente meditare a gambe incrociate seduti sotto un albero, osservando i propri pensieri e il proprio respiro.
Il metodo tradizionale orientale di meditazione, quello legato soprattutto al buddismo, poco appartiene al mondo occidentale, dove la vita viene vissuta in modo molto più frenetico, dove tutto corre, e dove spesso la società ci chiede di essere multitasking.
Lo sapeva bene Jon Kabat-Zinn, professore di medicina, quando alla fine degli anni ’70 trovò il modo di applicare la Mindfulness nelle terapie cliniche, attraverso un protocollo da lui stesso elaborato (MBSR ovvero Mindfulness-based-Stress-Reduction).
Egli mette in atto una serie di modifiche alle classiche tecniche meditative, in modo da renderle più adatte alla società occidentale, e in particolare ai pazienti sofferenti a causa di dolori fisici e debilitati dallo stress della malattia.
La pratica della Mindfulness, per dirla con le parole dello stesso Jon Kabat-Zinn, ha lo scopo di sviluppare la consapevolezza e reagire ai processi mentali che concorrono all’insorgenza e al mantenimento di diversi disturbi emozionali, indipendentemente dalla fede o dalle tradizioni religiose.
Negli ultimi anni la Mindfulness viene applicata con successo anche nella psicologia clinica e nella psicologia di base, con diverse tecniche.
Mindfulness significa CONSAPEVOLEZZA.
- Mindfulness significa CONSAPEVOLEZZA -
La Mindfulness è molto più che semplice meditazione.
Certamente, la meditazione formale, cioè come la si intende solitamente, è una parte importante della Mindfulness, che può essere usata soprattutto se una persona è agli inizi, in quanto aiuta a focalizzarsi su di sé, e a portare l’ascolto al proprio corpo, alle proprie sensazioni ed emozioni.
Ma c’é molto di più! La meditazione può essere anche informale o non strutturata, cioè esercitata in diversi momenti della quotidianità. Come si fa? Ti basterà portare la tua consapevolezza nel momento presente, nell’esperienza interiore ed esteriore che stai vivendo.
La Mindfulness insegna a prestare attenzione al momento presente, con consapevolezza e senza giudicare, senza identificarsi con i propri pensieri, ma considerandoli come eventi mentali passeggeri.
Quanto spesso, infatti, ci capita di svolgere un’azione mentre la nostra mente vaga su eventi passati, oppure su quelli futuri, su cose da fare, su persone lontane…
La Mindfulness ci insegna a rendercene conto, come se all’improvviso qualcuno schioccasse le dita e ci riportasse con la mente nel momento presente.
Più che una pratica, è un vero e proprio stile di vita, grazie al quale si vivono diversi momenti della propria quotidianità disinnescando il pilota automatico, che è sicuramente utile in alcune circostanze, ad esempio nell’acquisizione di abitudini sane da consolidare, ma che viene troppo spesso abusato.
Ma perché dovresti applicare la Mindfulness al Fitness?
Bodyweight VS Macchinari da palestra
Quando ho cominciato ad allenarmi a corpo libero (bodyweight), cioè utilizzando il peso del mio corpo come sovraccarico negli esercizi, mi sono resa subito conto di quanto questo richiedesse maggior attenzione in quello che stavo facendo.
Era più difficile eseguire correttamente il movimento, oppure potevo sovraccaricare troppo un certo distretto muscolare, e troppo poco un altro. Inoltre, per fare un buon lavoro e dare uno stimolo davvero efficace ed allenante, bisogna sapersi ascoltare e spingersi un po’ più in là rispetto al punto dove ci verrebbe spontaneo fermarci, perché a corpo libero lo sforzo mentale é maggiore.
Mi spiego meglio. Quando sei seduto/a su un macchinario da palestra, la traiettoria del movimento è controllata dalla macchina, e tu devi pensare solamente a spingere o tirare, insomma a mettere tutta la forza nel gesto. Sicuramente l’utilizzo di macchinari facilita il gesto, e ti puoi concentrare solamente sul far lavorare i muscoli coinvolti.
A corpo libero succede molto di più!
Gli esercizi svolti a corpo libero con la giusta consapevolezza, sono i più efficaci, qualunque sia il tuo obiettivo
Infatti, utilizzando solamente il tuo corpo, i movimenti che puoi effettuare sono pressoché infiniti. Mentre esegui l’esercizio in questione, il tuo corpo deve mantenere anche la postura adeguata all’esercizio stesso, deve mantenere l’equilibrio, deve controllare efficacemente la traiettoria di movimento, la velocità di esecuzione… insomma ci sono decine di variabili alle quali fare attenzione.
Per permettere che tutto avvenga, il corpo mette in moto molti più muscoli contemporaneamente. Muscoli addetti al controllo della postura, primi fra tutti quelli del “core” (tra i quali gli addominali), muscoli sinergici (cioè che aiutano e collaborano nell’esecuzione del movimento), e muscoli stabilizzatori (cioè che stabilizzano quelle articolazioni e parti del corpo che devono rimanere ferme per stabilizzare postura e movimento eseguito).
Ecco perché gli esercizi svolti a corpo libero sono infinitamente più efficaci: mentre esegui un esercizio, stai lavorando anche sulla tua postura, stai usando gli addominali e tutto il “core”, spesso utilizzi anche altri muscoli distanti dal distretto focus dell’esercizio stesso. Il tutto rende questo tipo di allenamento UNICO e INSOSTITUIBILE.
Mindful-Fit: perché dovresti applicare la Mindfulness al Fitness
Nel mondo del fitness e del body-building viene chiamata connessione mente-muscolo, ma è molto più di questo! Studi scientifici dimostrano che se, mentre eseguo un determinato esercizio, porto la mia attenzione ai muscoli coinvolti, riuscirò a reclutarli meglio, eseguendo meglio l’esercizio stesso e ottenendo risultati migliori.
Ecco perché ad esempio starsene su una cyclette o su un tapis roulant davanti ad uno schermo ha poca efficacia: oltre a non essere un esercizio efficace di per sé, viene anche svolto senza portarci la giusta attenzione.
Portare invece la nostra attenzione e consapevolezza a ciò che stiamo facendo mentre eseguiamo un esercizio, ci aiuta ad eseguirlo meglio, con una migliore tecnica, con più armonia e bellezza estetica del gesto (prova a metterti davanti a uno specchio ad esempio), con maggior attenzione ai dettagli e alle sensazioni che sento, con maggior focus sui muscoli coinvolti.
Negli esercizi a corpo libero, portare la nostra consapevolezza in ogni gesto e movimento ci aiuta a connetterci con il nostro corpo, a capire i nostri attuali limiti e a rispettarli, ad accettarli per riuscire a lavorarci e a superarli.
Ci aiuta a gestire meglio ogni movimento, e a trarre il massimo beneficio da ogni allenamento, percependo i muscoli coinvolti e riuscendo anche a coinvolgerli maggiormente, con maggiori risultati e benefici fisici e mentali!
Ecco perché dovresti applicare la Mindfulness al Fitness!
Mindful-Fit: facciamo un esercizio assieme
Se non conosci la Mindfulness, e se trovi difficile pensare a come possa essere applicata al Fitness, ho creato per te una sorta di meditazione del corpo.
È un esercizio di consapevolezza corporea che propongo a chi non è abituato ad ascoltare il proprio corpo mentre fa esercizio fisico.
Credo, infatti, che sia fondamentale prendere confidenza con questo nuovo approccio, attraverso qualcosa di estremamente semplice, che non preveda chissà quali movimenti o esercizi, ma, piuttosto, che si focalizzi sull’ascolto consapevole del proprio corpo e della sua posizione nello spazio.
Ho creato un video-guida che ti accompagnerà in questa esperienza. Bastano pochi minuti, l’importante è che tu possa trovare un momento e un luogo tranquilli.
Al termine dell’esercizio, torna su questo articolo.
Hai appena vissuto un’esperienza di Mindfulness, o meglio, di Mindful-Fit.
Hai presente quando sei talmente immerso/a in qualcosa (magari una lettura, oppure qualcosa che stai scrivendo o facendo…) da dimenticarti di tutto il resto? Come se fossi “dentro una bolla”… Quello è uno stato di Mindfulness, ovvero di piena consapevolezza nel momento presente!
Vorrei sapere com’è andata, le sensazioni che hai sentito e se sei riuscito/a a mantenere l’attenzione in ciò che stavi facendo.
Raccontami la tua esperienza lasciando un commento qui sotto, oppure scrivendomi direttamente una e-mail a [email protected]. Sarò felice di leggerla!